Le nuove opere di Eva Trentin nascono dall’incontro tra due forze apparentemente opposte: la precisione del progetto e l’imprevedibilità della materia viva.
Cristalli, ruggine, pigmenti naturali e organismi viventi si depositano su lastre di ferro come tracce di un paesaggio interiore, eco visiva del tempo che passa e trasforma. La superficie si modifica, si stratifica, respira: assorbe umidità, reagisce con l’ambiente, purifica l’aria. Ogni opera di questa collezione è un gesto spontaneo, ma guidato da un’intenzione profonda, da una continua ricerca tra alchimia e scienza.
L’opera non è statica, ma viva: le superfici mutano, il ferro si ossida, le cristallizzazioni crescono. In un mondo che tende a cristallizzare il significato delle cose, Il respiro delle cose restituisce al visitatore la possibilità di perdersi nelle variazioni del presente.
Una narrazione doppia, fatta di materia, di stratificazioni invisibili e di poetiche biologiche che emergono lentamente, come un paesaggio dopo la pioggia.
Opere esposte presso lo studio 8LAB a Schio- Vi – in via Castello 8