C’è una luce che non si vede, ma si sente. Scivola tra i rami, disegna ombre leggere, racconta il silenzio degli alberi.
Komorebi è il termine giapponese che descrive la luce che filtra tra le foglie. Una parola sottile per dire di un’emozione fugace, ma intensa: quando la natura si fa respiro, quando il tempo sembra sospeso.
Questa serie nasce dal desiderio di catturare quell’istante. Le sculture sono composizioni leggere e verticali, in cui forme geometriche si elevano su sottili fili di metallo, come fossero pensieri o foglie nel vento. Sulle superfici, le tracce vegetali impresse con la stampa botanica evocano foreste interiori, fragili armonie, visioni intime.
La materia è viva: carta trattata con vapori, pigmenti naturali e foglie di sommaco e acero giapponese, reazioni organiche che trasformano i colori nel tempo. Ogni opera è unica, come unica è ogni luce che attraversa un ramo.
Komorebi non si guarda: si accoglie.
È un invito a lasciarsi attraversare dalla bellezza effimera del mondo.