Eva Trentin

SLOW LIFE IN ARTE, ARTIGIANATO E DESIGN

È con piacere che riscontro il diffondersi della logica dello slow nei vari campi della vita. Fortunatamente, sempre più persone, consapevoli di quanto la fast life abbia in qualche modo intossicato l’uomo, hanno il coraggio di inserire tale logica nella loro vita.

Con il termine slow non si intende soltanto il concetto di lento contrapposto a quello di veloce, ma ingloba tutto ciò che la lentezza porta con sé: osservazione e riflessione, sia esteriore che interiore; ricerca e sperimentazione, benessere fisico e psicologico, consapevolezza di ciò che può nuocere, indipendenza di scelta. Significa, dunque, rispetto per le persone e per le cose, con la conseguente restituzione del valore a tutti e a tutto.

Niente posto per l’omologazione, la spersonalizzazione, la serialità, l’uniformazione, il livellamento, la sterile riproduzione o il fake.

L’artigianato, l’arte e il design sono mondi in cui può dominare meravigliosamente la logica dello slow. Indossare un capo d’abbigliamento o un accessorio handmade e dal disegno esclusivo ci dà la sensazione di distinguerci, di sentirci particolari e suscita la curiosità di chi apprezza il capo per unicità, qualità e bellezza, ma anche per il suo essere senza tempo.

Un’opera d’arte/artigianale che arreda fa la differenza in una casa.

Ho pensato di mettermi in contatto con l’artista e designer d’interni vicentina Eva Trentin, specializzata nell’uso della tecnica di stampa naturale o stampa botanica, per conoscere meglio la sua attività e socializzarla. La Trentin produce complementi d’arredo, soprattutto quadri, capi d’abbigliamento, accessori d’abbigliamento, in particolare sciarpe, gioielli, borse e oggetti di cartoleria.


Ecco la mia intervista a Eva Trentin

Quali materiali utilizza nelle sue creazioni?

E. T. Prediligo i materiali naturali che mi circondano, meglio se di recupero perché donare loro una seconda possibilità mi fa sentire bene. Gli elementi che utilizzo sono le ricchezze e le generosità della natura, soprattutto foglie cadute a terra o materiale di potatura, ma non mancano le volte che passo in fioreria per recuperare fiori e foglie appassite… un dono prezioso! Utilizzo anche bucce; adoro il colore che si ottiene dalle bucce di cipolla, che prontamente metto da parte per le mie stampe gialle.

Come vengono lavorati i materiali che raccoglie?

E. T. Dopo essere stati raccolti, i materiali naturali vengono essiccati, congelati, sminuzzati o utilizzati nella loro interezza e poi impiegati al momento più opportuno. Saranno impressi su carta o tessuto attraverso varie tecniche, una di esse è la stampa botanica a contatto.

Quanto peso ha avuto sulla sua attività lavorativa la sua formazione?

E. T. La mia è una famiglia molto creativa. Sono cresciuta con molti input e varie ispirazioni. Ho frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Nove ad indirizzo Arredamento e Architettura e poi l’ISAI Design Academy.

Cosa è per lei il suo lavoro e qual è la sua Mission?

E. T. Sono un’artista e il mio lavoro (dopo la mia famiglia) è il mio secondo amore. Adoro il mio lavoro e quello che realizzo e spero di riuscire a trasferire alle persone l’amore per l’arte e per il bello.

Quanta ricerca e sperimentazione sta alla base del suo lavoro?

E. T. Tanta ricerca e sperimentazione. Trovo affascinante sperimentare e sono sempre alla ricerca di nuove tecniche. Le stampe sono sempre diverse e uniche, influenzate da molte variabili come stagione, condizioni atmosferiche e pH dei liquidi utilizzati.

Quali sono le sue opere/prodotti più originali?

E. T. Penso che le più originali siano le quattro borse di “Serie Unica”, che raccontano il Patrimonio UNESCO di Verona attraverso la storia di quattro donne.

Quali sono state e sono le sue difficoltà?

E. T. Dopo molti anni di studio, sperimentazione e nuovi progetti sono soddisfatta del mio percorso, ma la strada è ancora lunga. Le difficoltà sono quelle legate alla professionalizzazione dell’esperienza artistica e all’inserimento sul mercato delle opere artistiche o dei prodotti artigianali.


di Giuseppina Manganelli, pubblicato il 17 Gennaio 2024 su Emme24.it

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