Eva Trentin

“Tempus Additum” di Giacomo Guzzonato

Le opere di Eva Trentin ricordano la frase latina tempus additum

ovvero –tempo che si somma, sono il risultato di sovrapposizioni materiche, sono lavori in divenire ripresi ed arricchiti in più fasi. Al centro del suo operare è presente la natura, l’albero, la foglia, le ninfee, la terra, il ferro arrugginito, l’insetto racchiuso nell’ambra ed i pesci che nuotano dentro lo stagno. Sono immagini che nulla hanno di statico e di definitivo, crescono nel tempo, si sviluppano a fasi alterne, non hanno un percorso lineare. Sono Natura naturans e racchiudono arcani messaggi di filosofia neoplatonica. Possiamo dare un nome alle varie ere geologiche, dividere il Mondo in regni e categorie, stabilire elenchi infiniti ma il susseguirsi del tempo con l’origine, il decadimento, la morte e la rinascita della materia resterà un mistero. Questo vedo nel fare artistico di Eva; non stabilisce banalmente una conclusione o definisce un dogma. Il suo impegno è rivolto verso la continua analisi di processi ed ipotesi, le stesse che accompagnano la nostra esistenza.

Giacomo Guzzonato

Aprile 2018

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