L’artista sembra voler instaurare un legame profondo tra l’opera e chi la osserva, generando un’esperienza emotiva e intima. Il rapporto tra lo spettatore e l’opera si costruisce gradualmente, man mano che si rivelano i segreti contenuti in ciascuna tessera. Il processo di scoperta fa nascere emozioni che derivano dall’interazione personale e unica che ogni individuo può avere con l’opera.
La forma circolare può alludere a ciclicità o completezza, mentre l’uso delle tessere può far pensare a una mappa simbolica o a un percorso interiore da esplorare.
La dimensione dell’opera è 100 cm su tavola di legno multistrato ricoperto in foglia dorata, trecento sono le tessere.
La sua opera si distingue per l’uso innovativo della stampa naturale o botanica, una tecnica che non solo rappresenta un ponte tra l’arte e il design ma incarna anche un ritorno alle origini, alla riscoperta di materiali e processi che rispettano l’ambiente circostante.
Le ultime sperimentazioni sono la stampa botanica (cucina a vapore la carta con materiali vegetali creando vere e proprie impronte di natura, “sindoni”, colore naturale) gli estratti naturali botanici e minerali dove immerge le sue decorazioni e la Cianotipia (un antica tecnica fotografica
che esisteva prima dell’avvento della macchina fotografica. Uno scienziato scoprì che unendo due sali di ferro e miscelandoli con acqua si otteneva un liquido fotosensibile. Grazie ad esso e ai raggi ultravioletti del sole possiamo ottenere infinite tonalità di blu).
Le creazioni di Trentin si pongono come narrazioni visive di luoghi, momenti, storie e emozioni. La serie “Giardini Contemporanei”, in particolare, con le sue opere costituite da numerose tessere che creano effetti di movimento e colore, evidenzia la capacità dell’artista di fondere tecniche diverse in un sincretismo che arricchisce la percezione estetica dello spettatore.